Cosa fare con il tuo vecchio fondo di categoria se ora sei assunto con un altro CCNL

Margherita Gallo
·
22
March
2025
Condividi su

Se hai aderito con il TFR a un fondo di categoria ti può capitare di cambiare azienda e di essere assunto con un CCNL (Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro) diverso dal precedente. 

In questo caso, il nuovo TFR non può essere versato nel tuo vecchio fondo di categoria

Vediamo perché. 

Cosa sono i fondi di categoria

I fondi pensione negoziali (FPN) sono fondi di natura collettiva, istituiti a partire da un accordo stipulato tra lavoratori, sindacati, associazioni di categoria e datori di lavoro. 

Questi fondi sono destinati a specifiche categorie di lavoratori e, per aderire a un fondo di categoria, devi essere un lavoratore che appartiene a una determinata azienda o gruppo di imprese o a una specifica categoria professionale, tipicamente devi essere assunto tramite un CCNL.

I fondi di categoria prevedono il contributo datoriale: una percentuale della tua RAL che, sotto forma di extra, entra ogni anno nel tuo fondo pensione, oltre al TFR, se sei disposto a versare nel tuo fondo pensione, anche tu, una piccola percentuale del tuo stipendio prelevata direttamente dalla busta paga.

Noi di Ciao Elsa lo chiamiamo “soldi gratis” perché il contributo datoriale, di solito, corrisponde a qualche centinaio di Euro in più che entra nel tuo fondo pensione ogni anno se hai scelto di versarci il TFR e di sfruttare l’accordo datoriale.

I fondi di categoria sono fondi chiusi. 

Per poter versare il tuo TFR in un fondo di categoria, devi appartenere a quella categoria professionale quindi, se cambi CCNL, non puoi più versare il tuo prossimo TFR in quel precedente fondo chiuso. 

In questo articolo ti spieghiamo tutto ciò che puoi fare con il tuo vecchio fondo di categoria in caso di cambio settore. 

1. Trasferimento

Il d.Lgs 252/2005 ti obbliga a continuare a versare il tuo TFR in un fondo di previdenza complementare, una volta che hai scelto di aderire al fondo pensione con il TFR. 

In pratica, questa scelta è irreversibile quindi, cambiando azienda e cambiando CCNL dovrai aderire a un nuovo fondo pensione per continuare a versare il tuo prossimo TFR maturando.

A questo punto puoi trasferire il tuo precedente fondo di categoria nel tuo nuovo fondo. Il trasferimento è lo spostamento integrale di un fondo pensione in un altro fondo pensione.

Non è, però, come un travaso di liquidità da un conto corrente a un altro conto corrente.

Nel caso dei conti bancari, infatti, puoi avere due conti e trasferire tutta o una parte della tua liquidità da uno all’altro in modo rapido e, se anche lasci zero soldi in un conto, questo continua ad esistere. 

Nei fondi pensione, invece, se trasferisci un fondo, chiamiamolo Fondo Pippo, in un altro fondo, che chiamiamo Fondo Pluto, succede che:

  1. Il primo fondo (Fondo Pippo) non esiste più; il fondo, infatti, non continua ad esistere come un contenitore vuoto in cui puoi sempre decidere di versare soldi in futuro. Il fondo trasferito si estingue automaticamente. 
  1. Parallelamente, il secondo fondo (Fondo Pluto) riceve tutti i soldi che erano contenuti nel primo (Fondo Pippo).

Esempio 

Prendiamo in esame il caso specifico che ci interessa in questo articolo: quello dei fondi di categoria. 

Usiamo, per il nostro esempio, due CCNL molto frequenti in Italia: 

  • CCNL Metalmeccanico 
  • CCNL Terziario Commercio.

Ipotizziamo che tu abbia aperto nel 2020 il fondo Cometa, cioè il fondo di categoria del CCNL metalmeccanico, versandoci il TFR, l’accordo datoriale e altri 1.200 € di contribuzione volontaria all’anno. 

Oggi nel tuo fondo ci sono circa 17.000 €. 

Stai per cambiare azienda e anche CCNL. 

Ipotizziamo, infatti, che nel corso del 2025 tu vada a lavorare in un’azienda con contratto regolato dal CCNL Terziario Commercio.

Non potrai più usare Cometa, almeno per quanto riguarda il versamento del TFR e dell’accordo datoriale ma, molto probabilmente, per continuare a sfruttare l’accordo anche nella nuova azienda, dovrai aprire il fondo previsto nel tuo nuovo CCNL di appartenenza

Il fondo del Terziario Commercio si chiama Fon.Te

Perciò, se vuoi, puoi trasferire Cometa in Fon.Te. 

Già in fase di iscrizione a Fon.te puoi indicare, nel modulo di adesione, che intendi trasferire Cometa del 2020 nel tuo Fon.te che stai aprendo nel 2025. 

Così facendo, i 17.000 € contenuti in Cometa passeranno a Fon.Te e il tuo Cometa del 2020 si estinguerà.

La portabilità della data di prima adesione

Se trasferisci un fondo più datato in un fondo più recente, mantieni la data di adesione al precedente fondo, anche in quello successivo.

Questo passaggio, che sembra un dettaglio, è in realtà cruciale perché nella previdenza complementare il tempo è un fattore fondamentale.

Perché la data di prima adesione è così importante quando parliamo di fondi pensione?

Perché è la data in cui aderisci per la prima volta alla previdenza complementare, cioè la data in cui apri il tuo primo fondo pensione, che influirà sulla tassazione finale che lascerai allo Stato quando andrai in pensione e ritirerai il tuo fondo o i tuoi fondi. 

Questa tassazione è dovuta non sull’interesse maturato, ma su ciò che hai versato nel tuo fondo e va da un minimo del 9% a un massimo del 15%

Viene calcolata in base al tempo, ovvero agli anni di permanenza nella previdenza complementare.

La regola degli anni per la tassazione

Se oggi apri il tuo primo fondo pensione e vai in pensione nei prossimi 15 anni la tua tassazione è la massima: il 15%. 

Per ogni anno di permanenza in più oltre al 15esimo, questa tassazione diminuisce dello 0,3% all’anno, diventando così il 14,7, il 14,4, il 14,1 e avanti così finché si blocca al minimo possibile che è il 9% se resti in previdenza complementare 35 anni o più.

Quindi la regola è molto semplice: più giovane sei nel momento in cui aderisci, meno pagherai di tasse alla fine e la tassazione che pagherai verrà calcolata proprio sulla data di prima adesione cioè, lo ribadiamo, il giorno in cui hai aderito al tuo primo fondo pensione. 

Quindi, per avere un vantaggio fiscale più consistente, la data di prima adesione è fondamentale e se trasferisci un fondo più datato in uno più recente, ai fini del calcolo della tassazione finale, farà fede la data in cui hai aperto il primo.

Esempio

Riprendiamo i nostri fondi Cometa del 2020 e Fon.Te del 2025.

Se decidi di trasferire Cometa in Fon.Te, una volta eseguito il trasferimento, avrai un unico fondo pensione, Fon.Te, con data di adesione 2025 e DATA PRIMA ADESIONE ALLA PREVIDENZA COMPLEMENTARE 2020 (sì, lo vogliamo mettere in stampatello talmente è importante). 

Quindi, anche se Fon.Te è stato aperto nel 2025, al pensionamento verrà tassato in base alla data di apertura di Cometa, cioè il 2020, e questo ti consentirà di risparmiare lo 0,3% di tasse per ogni anno a partire dal 2020 al 2025. 

Mantenendo la data di prima adesione del 2020 pagherai quindi il 1,5% di tasse in meno sulla posizione individuale maturata alla fine. 

Quando puoi trasferire un fondo pensione

La legge stabilisce che il trasferimento è possibile dopo 2 anni dall’apertura di qualunque fondo pensione ed è possibile trasferire qualunque fondo in qualunque altro fondo.

Nel caso dei fondi di categoria, però, il trasferimento è possibile anche prima dei due anni, per perdita dei requisiti minimi di partecipazione al fondo, cioè in caso di cambio settore. 

Tassazione sul trasferimento

Dal momento che i fondi pensione sono strumenti che offrono vantaggi fiscali e, al contempo, prevedono tassazioni diverse che devi versare allo Stato a seconda del tipo di operazione che esegui, è importante affrontare anche il tema della tassazione in caso di trasferimento.

Abbiamo un’ottima notizia: il trasferimento da un fondo a un altro non prevede alcuna tassazione sul versato che verrà, invece, applicata al pensionamento (dal 15% al 9%).

2. Riscatto

Il d.Lgs 252/2005 ti permette, in alcuni casi specifici, di poter riscattare completamente il tuo fondo prima di essere arrivato in pensione.

I casi previsti sono i seguenti: 

  • disoccupazione; qualunque fondo pensione può essere riscattato se sei senza lavoro.
  • invalidità permanente; se rimani invalido almeno al 66,7%, quindi la tua capacità di lavorare si riduce drasticamente, allora puoi riscattare da subito il tuo fondo pensione al 100%. 
  • morte; in questo caso non sarai tu a riscattare il tuo fondo, ma lo faranno i tuoi beneficiari, se vieni a mancare mentre stai lavorando e accumulando liquidità nel tuo fondo pensione. 

C’è poi un quarto caso in cui puoi riscattare prima del pensionamento il tuo fondo ed è il caso che ci interessa approfondire in questo articolo. 

Riscatto per perdita dei requisiti minimi di partecipazione al fondo 

Questo riscatto si può fare in due casi: 

  1. passaggio a dirigente
  2. cambio CCNL di riferimento

In entrambi questi casi hai perso i requisiti minimi di partecipazione al fondo di categoria che avevi. 

Quindi, se vuoi, puoi riscattare il tuo precedente fondo di categoria, facendoti liquidare in conto l’intero importo contenuto nel fondo

Ti basterà presentare al tuo vecchio fondo di categoria un documento timbrato e firmato dal tuo vecchio datore di lavoro, in cui si attesta il fatto che non lavori più in quell’azienda. 

Riscattare un fondo pensione comporta la completa estinzione di quel fondo. 

Infatti, non rimarrà aperto e vuoto, dandoti la possibilità in futuro di versarci ancora TFR o contributi volontari. Il fondo riscattato non esisterà proprio più.

Inoltre, se riscatti un fondo pensione prima del pensionamento, perdi la tassazione agevolata dal 15% al 9% prevista in caso di chiusura del fondo una volta arrivato alla pensione. 

Il riscatto per perdita dei requisiti minimi di partecipazione comporta una tassazione fissa al 23%

Infine, se riscatti un fondo pensione, perdi la data di adesione a quel fondo.

Se il fondo che riscatti è anche il tuo fondo pensione più anziano, allora perderai la data di prima adesione alla previdenza complementare, cioè la data più preziosa, quella su cui viene calcolata la tua anzianità nella previdenza complementare.

Per questo, potrebbe non essere una cattiva idea avere più di un fondo pensione per poter riscattare il più recente in caso di necessità e mantenere aperto il più anziano che, così facendo, bloccherà anche in futuro la data di prima adesione alla previdenza complementare.

Proprio per mantenere attiva la data di adesione al tuo precedente fondo di categoria, specialmente se è stato il primo fondo che hai aperto e quindi è il fondo che ti blocca la data di prima adesione alla previdenza complementare, allora puoi anche considerare una terza opzione

3. Mantenerlo attivo

Non sei obbligato a riscattare o trasferire il tuo fondo di categoria se non puoi più farci versare il prossimo TFR.

Infatti, puoi anche mantenerlo aperto non versandoci più, oppure versandoci ancora il tuo risparmio personale, che puoi dedurre entro il limite annuo di 5.164,67 € previsto per la deducibilità dei fondi pensione.

Se decidi di mantenere aperto il tuo vecchio fondo di categoria per bloccare la data di prima adesione, ricordati che potrai sempre trasferirlo in futuro e anche riscattarlo per perdita dei requisiti minimi di partecipazione al fondo. 

Ti segnaliamo che quasi sempre i fondi di categoria prevedono un costo fisso annuo, ad esempio 10 Euro o 20 Euro, che vengono prelevati tutti gli anni anche se non versi più in quel fondo.